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Commento della 18° Giornata di Serie A 2024-25 di Stefano Olivari | LeoVegas

La Serie A 2024/2025 dopo il diciottesimo turno

09 Gennaio 2025 - di Stefano Olivari

SCOMMESSE CALCIO

REGISTRAZIONE

Le ultime partite di Serie A del 2024 hanno detto bene a Inter e Napoli, uniche a vincere fra le prime 12 della classifica, con l’Atalanta formalmente ancora prima, con 41 punti, ma adesso raggiunta dalla squadra di Conte con l’Inter a quota 40 e una partita in meno. Chiude la zona Champions la Lazio a 35 punti, mentre Fiorentina e Juventus seguono a 32. In coda perdono le ultime tre, Cagliari, Venezia e Monza, ma i giochi sono lontani dall’essere fatti. Nelle quote scudetto di LeoVegas prima l’Inter a 1.57, davanti all’Atalanta a 3.60 e al Napoli a 5.00. Clamorosa la quota della quarta nei pronostici, la Lazio, data a 41.00, con la Juventus a 51.00.

Empoli-Genoa 1-2 – La salvezza è Leali

Grande colpo della squadra di Vieira contro un’Empoli alla terza sconfitta di fila, la seconda casalinga. Ma andando oltre il risultato non si può dire che la squadra di D’Aversa sia in crisi, in rapporto ai suoi obbiettivi e al valore della rosa, senza mettersi a fare l’elenco degli episodi sfortunati, come il rigore del possibile 1-1 che Esposito si è fatto parare da Leali. Quanto al Genoa, di sicuro Vieira ha azzeccato il momento dell’entrata in campo di Miretti e Ekuban, ma la difesa ha ballato paurosamente e non per caso Leali è stato il migliore in campo.

Parma-Monza 2-1 – Dura per Bocchetti

Sfortunato l’esordio di Bocchetti sulla panchina del Monza, con quasi mezza partita giocata in 10 per l’espulsione di Pablo Marì e il gol decisivo subito al 98’ dopo aver pareggiato in inferiorità numerica una partita condizionata dal VAR, entrato nel merito anche di valutazioni di pertinenza dell’arbitro La Penna. Come con Nesta il Monza crea abbastanza e sbaglia troppo, a questo giro gli errori più gravi sono stati di Daniel Maldini: il club della Fininvest e di Galliani rimane inchiodato all’ultimo posto in classifica, ma non ha l’atteggiamento di una squadra spacciata. Per il Parma brutta partita, paradossalmente più preoccupante dell’imbarcata subita contro la Roma.

Cagliari-Inter 0-3 – Lautaro dopo due mesi

Momento magico per l’Inter di Simone Inzaghi non perché stia giocando il suo miglior calcio di questo ciclo ormai arrivato a tre anni e mezzo (cinque e mezzo per chi conta una certa impostazione data da Conte), anzi, ma per la sicurezza con cui chiude partite che deve chiudere, anche se le cose non si mettono subito bene. Lautaro Martinez è continuato a litigare con il gol poi si è sbloccato dopo quasi due mesi, dovesse tornare ai suoi massimi livelli sarebbe difficile togliere questo scudetto all’Inter. Il Cagliari ha giocato per il pareggio e per un tempo lo ha fatto anche bene, ma senza fiammate: fra le squadre che devono salvarsi è quella che più di tutte si comporta come le provinciali di una volta e siccome siamo nel 2024/2025 non è un complimento a Nicola.

Lazio-Atalanta 1-1 – Rimpianti da Baroni

Due punti persi per entrambe, perché la Lazio ha dominato il primo tempo mentre nel secondo l’Atalanta è stata parente stretta della squadra che negli ultimi anni ha reso Gasperini uno degli allenatori più rispettati d’Europa. Forse maggiori i rimpianti per Baroni, perché dopo il vantaggio con Dele Bashiru si era apparecchiato una situazione tatticamente perfetta, con un 4-3-3 flessibilissimo, Rovella a recuperare mille palloni e tante situazioni però sfruttate male, con il gol del 2-0 divorato da Dia. Poi i nerazzurri hanno finito in crescendo, soprattutto dopo l’uscita di uno spentissimo De Ketalaere, creando a loro volta, pareggiando nel finale ma senza rubare. Comunque un’altra di quelle partite che l’Atalanta dell’anno scorso avrebbe perso.

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REGISTRAZIONE

Udinese-Torino 2-2 – Modulo Vanoli

La rabbiosa rimonta della sua squadra, sotto 2-0 all’inizio del secondo tempo, ha salvato Vanoli dall’esonero ma certo non ha salvato il tristissimo campionato del Torino, adesso appeso a valutazioni tattiche sul 3-5-2 da mantenere o meno, visto che i granata hanno giocato meglio (espressione forte) con il 4-2-3-1. Grossa occasione sprecata dall’Udinese, che aveva perso le ultime tre partite giocate al Friuli

Napoli-Venezia 1-0 – Lukaku nel tridente

Conte vince con grande sofferenza una partita comunque dominata, anche se il Venezia ha avuto l’occasione per andare in vantaggio. Lukaku non male, al di là del rigore che si è fatto parare da Stankovic, da rivedere contro avversari più forti il tridente con il belga in mezzo a Neres e Kvaratskhelia. Il gol di Raspadori potrebbe essere il più importante dell’anno, con il senno di poi, oltretutto segnato da un giocatore sul mercato, uno dei pochi scontenti della gestione Conte: certo di spazio per lui non ce n’è, se non partendo dalla panchina. Considerazione a margine: senza prestare Osimhen il Napoli sarebbe lanciato verso il suo quarto scudetto. Il Venezia era stato impostato da Di Francesco per una partita di pur contropiede, lasciando in panchina Pohjanpalo e davanti Oristanio e Yeboah, che si è divorato l’unica vera occasione creata: scelta tattica che con molta fortuna stava pagando, sconfitta non alla Di Francesco.

Juventus-Fiorentina 2-2 – Motta vuol dire pareggio

L’undicesimo pareggio in campionato di una Juventus comunque imbattuta rende sempre più imbarazzante il confronto fra il pompatissimo Thiago Motta e Allegri, e lo diciamo dopo una partita che i bianconeri hanno giocato abbastanza bene come atteggiamento, non riuscendo a chiuderla per merito di De Gea e demerito di un Vlahovic molto combattivo ma ben lontano dagli 80 milioni, ingaggio escluso, spesi quasi 3 anni fa per strapparlo proprio alla Fiorentina. La squadra di Palladino, reduce da due sconfitte, ha avuto il merito di crederci fino alla fine, nonostante Kean non sia stato aiutato da Gudmundsson, e fa impressione che a questo punto della stagione la squadra viola sia quinta a pari punti proprio con la Juventus.

Milan-Roma 1-1 – Addio Fonseca

Una partita ben giocata dai rossoneri è stata il capolinea di Paulo Fonseca, esonerato poco dopo per far posto a Sergio Conceiçao. Una fine già scritta per la modalità del suo ingaggio, come soluzione di ripiego dopo la rivolta web contro Lopetegui e la scarsa fiducia della proprietà in allenatori italiani di alto livello come Sarri e De Zerbi. Una fine rimandata soltanto dalla vittoria nel derby e dall’impresa del Bernabeu, con il quarto posto a 8 punti di distanza e lo scudetto ormai nemmeno nei sogni. Fonseca ha oggettivamente fatto male, perché la rosa ha un livello medio leggermente superiore a quella che aveva Pioli, ma molto peggio di lui si sono comportati i dirigenti che non lo hanno supportato, primo fra tutti un Ibrahimovic che sta dimostrando una volta di più il teorema di Sacchi, cioè che essere un cavallo e essere un fantino sono due cose diverse. Quanto alla Roma, che sta ritrovando un buon Dovbyk, Ranieri la sta portando in una zona tranquilla usando un vecchio metodo, quello di far giocare i migliori a prescindere da situazioni contrattuali e di mercato. Chissà se Hummels e Dybala fra un mese saranno ancora giallorossi, di certo nel presente non si può rinunciare a giocatori del genere nel nome di un aziendalismo che esalta soltanto alcuni giornalisti.

Como-Lecce 2-0 – L’ora di Nico Paz

Per la squadra di Fabregas 3 punti che ne valgono 6, sorpassando proprio il Lecce e respirando un po’ con la zona retrocessione adesso a 3 punti di distanza. In un contesto polarizzato come la Serie A attuale, in cui le squadre più deboli perdono sempre da quelle più forti, sfruttare un turno da 0 punti per Monza. Venezia e Cagliari era obbligatorio. Partita dominata dal Como, con Nico Paz che prima ha sbagliato un rigore e poi ha sbloccato il risultato, con il 2-0 che ha significato anche il ritorno al gol di Cutrone dopo 3 mesi. Il Lecce era in emergenza in difesa, con Giampaolo costretto di nuovo a far giocare Dorgu dietro, ma questo non giustifica una prova così dimessa contro una pari grado.

Bologna-Verona 2-3 – Impresa da salvezza

Il Verona di Paolo Zanetti, che arrivava dal 8 sconfitte in 10 partite, si stacca dalla zona salvezza con un’impresa al Dall’Ara firmata da difesa e contropiede, mentre il Bologna perde una enorme occasione per agganciare a quota 32 Juventus e Fiorentina al quinto posto. Va detto che la squadra di Italiano ha comunque giocato meglio, anche nel secondo tempo quasi tutto in inferiorità numerica per l’espulsione di Pobega.

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Articolo Pubblicato il: 9 Gennaio 2025
Scritto da: Stefano Olivari
Laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi, ha iniziato a scrivere nel 1994 per La Voce di Indro Montanelli, proseguendo con testate come La Repubblica, Mediaset, Radio RAI e Guerin Sportivo. Nel 2000 ha fondato il sito Indiscreto, punto di riferimento per lo sport e i media. Autore di dodici libri su sport e cultura pop.

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