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Commento della 20° Giornata di Serie A 2024-25

La Serie A 2024/25 dopo il ventesimo turno

14 Gennaio 2025 - di Stefano Olivari

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Delle quattro squadre di Supercoppa ha vinto soltanto l’Inter, in un turno in cui in tanti hanno frenato: non il Napoli, che ha reagito bene alla probabile partenza di Kvaratskhelia per il PSG. Ma per il resto, dall’Atalanta terza alla Roma decima, nella prima metà della classifica a questo turno non ha vinto davvero nessuno.

Lazio-Como 1-1: Baroni senza alternative

La squadra di Baroni ha smesso di esaltare, al di là degli 8 punti nelle ultime 7 partite. Contro il Como, in mezzo alla festa per i 125 anni, si è vista una squadra stanca, non soltanto per l’espulsione di Tchaouna che ha fatto giocare in 10 per mezzora, soprattutto a centrocampo dove Guendouzi e Rovella sono arrivati al limite: la mancanza di alternative comincia a farsi sentire, buon per la Lazio che un po’ tutte le pari grado stiano rallentando.

Se il rinforzo di Lotito e Fabiani è un giovanissimo di belle speranze, ma per ora solo speranze, come Ibrahimovic (ovviamente Arijon, non Zlatan), allora davvero non ci siamo. Fra i meriti del Como c’è quello di essersela giocata a viso aperto, il pareggio di Cutrone è stato meritato e l’atteggiamento quello giusto per la salvezza.

Empoli-Lecce 1-3: l’aggancio di Giampaolo

Colpo grosso di Giampaolo in casa di un’Empoli in crisi, un punto nelle ultime 5 partite e davanti un calendario molto difficile, che potrebbe farlo sprofondare dopo avere respirato tranquillità per mesi.

Il grande pressing del Lecce ha sorpreso la squadra di D’Aversa, che al di là del risultato ha mostrato la sua peggior prestazione stagionale. Il Lecce grazie anche a uno straordinario Krstovic ha adesso agganciato l’Empoli a 20 punti, ma è inutile tirare conclusioni su una lotta salvezza che riguarda 9 squadre e che sarò decisa dagli arrivi, ma soprattutto dalle partenze, di gennaio.

Udinese-Atalanta 0-0: Gasperini da Supercoppa

Passo falso della squadra di Gasperini, non soltanto per il risultato ma anche perché al Friuli è stata letteralmente dominata dall’Udinese, facendo un solo tiro verso la porta di Sava.

Soprattutto nel primo tempo Sanchez e Thauvin hanno fatto impazzire i neroazzurri, ma al di là di questo con Napoli e Inter che non perdono un colpo queste sono per l’Atalanta partite da giocare con atteggiamento diverso: evidentemente schierare in Supercoppa la squadra B, in semifinale contro l’Inter, non ha portato bene, e comunque stiamo parlando di dieci giorni prima.

Quanto all’Udinese, prosegue nel suo ottimo campionato, con un paio di cadaveri eccellenti sarebbe da Europa.

Torino-Juventus 1-1: Vlasic la salvezza

L’ennesimo pareggio della gestione Thiago Motta, il dodicesimo in 19 partite, arriva in quello che potrebbe essere l’ultimo derby di Urbano Cairo alla presidenza del Torino.

Eppure la Juventus ha confermato la buona impressione data in Supercoppa, nella semifinale persa con il Milan quasi suicidandosi. Nel derby, pur senza Vlahovic, la squadra bianconera ha costruito occasioni, è stata a un passo dal 2-0, ha in generale avuto in mano il gioco: non è insomma l’occasione giusta per processare un Thiago Motta sempre più nervoso, come testimoniato dal parapiglia che ha portato all’espulsione sua e di Vanoli.

Con un Vlahovic almeno decente, o con un sostituto decente di Vlahovic, questa squadra non sarebbe così staccata dalle prime tre. Quanto al Torino, va giudicato con il metro di una squadra che lotta per la salvezza, quale è (soli 4 punti sopra il Cagliari terzultimo): bel pressing, bella reazione al gol di Yildiz, bella prova di Ricci e Vlasic, ma non si può sperare nella fortuna quando si ha così poca qualità media.

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Milan-Cagliari 1-1: sognando Rashford

Dopo la vittoria in Supercoppa esordio di Sergio Conceiçao in Serie A, esordio ovviamente come allenatore visto che come giocatore l’ha frequentata per 6 anni fra il 1998 e il 2004.

E anche a San Siro il suo Milan è stato bene diverso da quello di Fonseca, almeno come spirito e dedizione dei giocatori chiave, da Theo Hernandez a Rafael Leão.

Poi un onesto 4-4-2 del Cagliari, tante occasioni sprecate e tante sventate da Caprile, hanno generato un pareggio che lascia il Milan a 8 punti dalla zona Champions, anche se con 2 partite in meno rispetto alla Lazio.

Le enormi occasioni non sfruttate da Abraham dicono che in questo mercato ai rossoneri servirebbe una punta, Rashford o non Rashford. Gioia per la squadra di Nicola, che è a un punto dalla zona salvezza e vede avvicinarsi il ritorno in campo di Luvumbo.

Genoa-Parma 1-0: lo stimolo di Sucu

Dopo quasi 8 mesi il Genoa torna a vincere a Marassi, 8 mesi in cui nel club è cambiato quasi tutto, a partire dal proprietario: per Dan Sucu è stato l’esordio dal vivo, come insegnava Napoleone essere fortunati non è una colpa.

Poi al di là di come è nato il gol di Frendrup la squadra di Vieira ha anche meritato, nonostante la perdita di Badelj, fin lì il migliore, all’intervallo.

Staccato quindi di 4 punti il Parma, con la zona B a questo punto 5 punti sotto, un Parma che ha investito soldi da squadra di Europa League per ritrovarsi e metà campionato in una situazione difficilissima: gli americani non concepiscono le retrocessioni, come ci spiegano un giorno sì e l’altro anche gli americanologi della mutua, ma questa è l’Italia.

Venezia-Inter 0-1: caso Frattesi

Inzaghi si è lasciato alle spalle la delusione di Riad continuando a far sentire il suo fiato al Napoli, grazie a un risultato che non dice tutto della facilità con cui l’Inter ha disposto della squadra di Di Francesco, con punte imprecise ma anche molto mobili che hanno permesso al resto della squadra di non subire mai il Venezia.

Il gol rimane il problema di una squadra che non concretizza la sua superiorità e che al primo calo di intensità rischia di pagarla, mentre per quanto riguarda il mercato tutto dipenderà da come verrà risolto il caso dello scontento Frattesi, incredibilmente sottoutilizzato anche quando i compagni del centrocampo sono mezzi rotti.

Bologna-Roma 2-2: Italiano senza narrazione

Ranieri sempre più lontano dall’Europa, anche quella di Serie C, a meno di non fare il colpaccio vincendo l’Europa League e conquistando così di diritto un posto in Champions.

I 4 gol, di cui 2 rigorini all’italiana, non devono ingannare: a Bologna si è vista una partita bloccata, che la Roma ha forse controllato meglio ma che alla fine ha anche rischiato di perdere anche perché i suoi giocatori tecnici, Dybala e Pellegrini su tutti, hanno deluso.

E così Italiano, la cui squadra continua ad avere nel mirino l’Europa, può dire di avere buttato via 2 punti nonostante le strepitose prove di Dominguez e Odgaard: già 15 i punti persi da situazioni di vantaggio, sarà anche una considerazione da bar ma con metà di questi punti il Bologna sarebbe tranquillamente in zona Champions League senza Calafiori, Zirkzee e la narrazione.

Napoli-Verona: dopo Kvaratskhelia

Conte inizia il dopo Kvaratskhelia nel miglior modo possibile, dominando un Verona arrivato per fare le barricate e schiacciato nella sua area per quasi 90 minuti, come se il Napoli dovesse rimontare uno svantaggio e arrivar alla qualificazione per qualcosa.

Da Anguissa in giù tutti hanno dato il massimo, anche Lukaku che ha aperto varchi per tutti, ma rimane il fatto che in estate De Laurentiis avesse due fra i più forti attaccanti del mondo e adesso non li ha più: Osimhen lo ha parcheggiato, in attesa di liberarsene, il fu ‘Kvaradona’ sta andando al PSG.

Così, senza vere esigenze di bilancio ma soltanto per molto presunte questioni di principio anche se dalla cessione del georgiano verranno incassati soldi veri.

Monza-Fiorentina 2-1: incubo viola

La Fiorentina è in zona Europa League, con vista sulla Champions, ma è anche in crisi totale: un punto nelle ultime 5 partite, l’ultima questa con un Monza degno del suo ultimo posto in classifica ma trascinato da un grande Daniel Maldini.

La squadra di Palladino sembrava avere iniziato nella maniera giusta ed è stata anche sfortunata, inutile fare processi a chi è in una posizione di classifica, la sesta, superiore alla sua cilindrata. Magari Folorunsho basterà a dare una sferzata.

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Articolo Pubblicato il: 14 Gennaio 2025
Scritto da: Stefano Olivari
Laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi, ha iniziato a scrivere nel 1994 per La Voce di Indro Montanelli, proseguendo con testate come La Repubblica, Mediaset, Radio RAI e Guerin Sportivo. Nel 2000 ha fondato il sito Indiscreto, punto di riferimento per lo sport e i media. Autore di dodici libri su sport e cultura pop.

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