Quali sono i portieri più forti della storia del calcio? Risposta difficilissima, perché bisogna tenere presenti anche epoche in cui i confronti internazionali non erano frequenti come oggi. Alla fine l’unico vero criterio è quello di valutare la considerazione di cui un portiere ha goduto presso i suoi contemporanei, senza far dipendere tutto da un’arida contabilità dei trofei, che può dipendere dall’essersi trovati al posto giusto nel momento giusto. Proponiamo quindi una classifica, da decimo al primo posto, dei migliori portieri della storia del calcio.
Il portiere danese classe 1963 è considerato il miglior portiere nella storia della Premier League, dove ha vissuto i suoi anni migliori difendendo la porta del Manchester United di Ferguson, squadra con cui ha vinto tantissimo ma soprattutto la Champions League 1998-99. Schmeichel è stato l’uomo simbolo anche della incredibile vittoria della Danimarca all’Europeo 1992. A dispetto della stazza era un portiere molto agile fra i pali, anche se la sua caratteristica principale era quella del tempismo e del coraggio nelle uscite, sia quelle alte sia quelle basse.
Impossibile trovare un portiere che abbia vinto più di lui e per più a lungo di lui, dopo essere diventato titolare a 19 anni nel Real Madrid: con la Spagna campione del mondo 2010 e campione d’Europa 2008 e 2012, con il Real 3 Champions League e tantissimo altro. Il fatto che abbia sempre giocato in grandi squadre, che forse avrebbero vinto senza di lui, ha portato molti addetti ai lavori a sottovalutarlo. Portiere di grande personalità e ottimo para-rigori, Casillas non era perfetto con i piedi e per certi versi, pur essendo nato nel 1981, è stato l’ultimo dei grandi portieri tradizionali.
L’iconico portiere del grande Bayern Monaco e della Germania Ovest degli anni Settanta ha vinto anche lui tutto, dalla Coppa del Mondo alle Coppe dei Campioni, anche se mediaticamente è sempre stato dietro a Beckenbauer ed anche ad altri. Fra le tante qualità tecniche, il classe 1944 Maier ne aveva due fondamentali: era agilissimo (il soprannome era ‘Il gatto di Anzing’) e soprattutto sapeva leggere in anticipo le situazioni, con uscite a valanga sui piedi dell’attaccante avversario che riceveva il passaggio.
Il portiere paraguaiano, che ha vissuto i suoi anni di maggiore gloria in Argentina, al Velez Sarsfield, è stato l’archetipo del portiere-goleador, in Sudamerica non tanto raro (basti pensare a Rogerio Ceni). In carriera Chilavert, nato nel 1965, fra club e nazionale ha segnatio ben 62 gol: 45 su calcio di rigore, 15 su punizione e 2 su azione. Gol a parte, straordinaria la sua leadership dentro il campo e fuori.
Uno dei miti del calcio inglese ha legato la sua fama soprattutto al Mondiale vinto in casa nel 1966 e alla leggendaria parata fatta su Pelé in Messico, 4 anni dopo. Non avendo mai giocato in grandi club il suo palmares è inferiore a quello di altri campioni, ma il classe 1937 è stato importante soprattutto come modello tecnico. In un’epoca di portieri spettacolari lui si distingueva per il senso della posizione e per l’essenzialità del gesto.
Nessun vivente può dire seriamente di averlo visto giocare, ma lo spagnolo classe 1901 è stato il primo vero mito internazionale nel suo ruolo, con la nazionale e con i club. Soprannominato El Divino, a distanza di un secolo rimane l’archetipo del portiere con riflessi eccezionali.
L’eroe del Mondiale 1982, vinto a 40 anni, sintetizzava grandi capacità nel piazzamento e grande agilità, almeno da giovane. Fra i grandi portieri della storia il classe 1942 Zoff si distingue per la sua abilità nel bloccare i tiri in presa, senza respingerli. Parata della vita proprio una in presa, quella sul colpo di testa di Oscar in Italia-Brasile 1982.
Il russo, ai suoi tempi (era nato nel 1929) sovietico, soprannominato ‘Il ragno nero’, è stato l’unico portiere della storia a vincere il Pallone d’Oro, e con questo sarebbe già detto tutto. Campione olimpico ed europeo con l’URSS, Jascin pur concedendo poco allo spettacolo era un portiere di grande agilità oltre che superlativo sui rigori: in carriera ne ha parati 86.
Tutto è discutibile, ma senz’altro il portiere tedesco classe 1986 si presta a poche discussioni sia come curriculum (Coppa del Mondo, Champions League, eccetera) sia come modello tecnico, evoluzione del cosiddetto sweeper keeper, cioè del portiere che quasi fa il libero, con uscite spericolate ma tempestive. Un atteggiamento aggressivo che va di pari passo con le sue prodezze fra i pali.
Campione del mondo come molti in questa classifica, lui nel 2006 con l’Italia di Lippi, Buffon ha avuto una carriera lunghissima (si è ritirato nel 2023, a 45 anni) e piena di vittorie da protagonista, soprattutto con la maglia della Juventus. Sintesi di esplosività, tecnica e lucidità.
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