Quali sono i difensori italiani più forti della storia? La difficoltà non è soltanto indicarli, ma anche definire il concetto di difensore.
Cosa sono i laterali nel 3-5-2? Il vecchio centromediano metodista era più vicino allo stopper o al regista che costruisce davanti alla difesa? Discussioni e terminologia che sembrano usciti dal passato, ma comunque interessanti perché quando si parla di storia, anche di quella minore come la storia del calcio, un linguaggio comune è necessario. Detto questo, queste le nostre scelte per quanto riguarda i più forti difensori nella storia del calcio italiano.
E siccome ce ne sono stati tanti le esclusioni sono eccellenti: Gentile, Foni, Collovati, Ferrara, Monzeglio, Burgnich, Tassotti, Chiellini, Rava, Cabrini, Materazzi, Rosato, Cera, Allemandi, e potremmo andare avanti a lungo.
Una carriera straordinaria, tutta nel Milan a livello di club, con 5 Coppe dei Campioni/Champions, 7 scudetti e tanto altro. In Nazionale 126 presenze e 4 Mondiali (1990, 1994, 1998 e 2002) da titolare, sfiorando il trofeo con la finale del 1994 e il terzo posto di Italia ’90. Tatticamente all’inizio sulla fascia sinistra, per poi accentrarsi da metà carriera in avanti.
Altro esempio di classe cristallina, con la carriera tutta nell’Inter vincendo 2 Coppe dei Campioni e 4 scudetti. In Nazionale 94 presenze e 3 Mondiali (1966, 1970 e 1974) disputati, arrivando in finale nel 1970 in Messico. In azzurro però la soddisfazione di alzare un trofeo, l’Europeo in Italia nel 1968. Tatticamente schierato sulla sinistra e bravo nelle proiezioni offensive, verso fine carriera trasformato in libero.
Il campione simbolo della Juventus di Trapattoni, con la maglia bianconera vincitore di 7 scudetti, una Coppa dei Campioni e tanto altro. Straordinario anche con la Nazionale, in 3 Mondiali (1978, 1982 e 1986), nella leggenda per la vittoria e il modo in cui è stata ottenuta, in Spagna nel 1982 con la squadra di Bearzot: per Scirea in totale 78 presenze in azzurro. Tatticamente ha quasi sempre giocato da libero.
Campione che ha fatto bene in tante squadre, vincitore fra le altre cose di una Champions League con la Juventus e di 2 scudetti, uno con la Roma di Liedholm e uno con la Sampdoria. Azzurro in 3 Mondiali (1982, 1986 e 1990), in Spagna è diventato campione del mondo come riserva. 45 presenze in azzurro con 3 commissari tecnici (Bearzot, Vicini e Sacchi), tatticamente è sempre stato un eccezionale marcatore a uomo.
Ha vissuto da protagonista assoluto epoche molto diverse nella storia del Milan, vincendo 3 Coppe dei Campioni/Champions e 6 scudetti. In Nazionale ha disputato 3 Mondiali, da riserva non giocante quello vittorioso in Spagna 1982, da leader della difesa Italia ’90 e quello del ‘1994 perso in finale ai rigori contro il Brasile. Con la maglia azzurra per lui 81 presenze con 3 commissari tecnici diversi, Bearzot, Vicini e Sacchi. Tatticamente sempre libero o comunque difensore centrali, anche se avrebbe avuto le qualità per giocare a centrocampo.
Oriundo argentino e infatti con l’Argentina finalista mondiale nel 1930, Monti arrivò in Italia con la maglia della Juventus, con cui vinse 4 scudetti. Con la Nazionale di Pozzo diventò invece campione del mondo nel 1934: per lui 18 presenze, da sommarsi alle 16 con l’Argentina. Tatticamente esempio perfetto di centromediano metodista, forte fisicamente e bravo nel far ripartire il gioco.
Insieme a Valentino Mazzola talento più splendente del Grande Torino scomparso a Superga: con la maglia granata 4 scudetti, in Nazionale solo 7 presenze con la tragedia del 1949 che gli impedì di partecipare a un Mondiale. Sul piano tattico era un terzino sinistro con grande propensione offesiva, un giocatore 30 anni avanti.
Una carriera intera nell’Inter vincendo uno scudetto, le maggiori soddisfazioni giocando 4 Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1998) e vincendo da protagonista, in campo nelle ultime 3 partite, quello in Spagna, a nemmeno 19 anni di età. In azzurro 81 presenze con 3 commissari tecnici diversi, Bearzot, Vicini e Cesare Maldini.
A livello di club una vita divisa fra Lazio e Milan, con 2 Champions League vinte, entrambe con il Milan, e 3 scudetti, uno con la Lazio e 2 con il Milan. In azzurro 78 presenze con 6 commissari tecnici diversi (Sacchi, Maldini, Zoff, Trapattoni, Lippi e Donadoni) e 3 Mondiali disputati (1998, 2002 e 2006) sia pure limitato da infortuni e squalifiche, con la vittoria in quello del 2006 con la squadra di Lippi.
Una carriera lunga, quasi tutta in grandi club, con 2 titoli spagnoli vinti con il Real Madrid e formalmente nessuno scudetto, vista la cancellazione di quelli vinti con la Juventus. In azzurro 136 presenze con 5 (Maldini, Zoff, Trapattoni, Lippi, Donadoni) commissari tecnici diversi e 4 Mondiali disputati (1998. 2002, 2006 e 2010), fra cui quello del 2006 vinto da capitano, cosa che gli è valsa il Pallone d’Oro.
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