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Sfondo arancione con impronta di zampa.

La Serie A 2025/26 dopo il terzo turno

  • 16 Settembre 2025 - di Stefano Olivari

SCOMMESSE CALCIO

REGISTRAZIONE

La Juventus vince il Derby d’Italia con l’Inter e rimane l’unica squadra in questa Serie A a tenere il passo del Napoli, a punteggio pieno dopo 3 partite. Terze Cremonese e Udinese a 7 punti, quinte Milan e Roma a 6, con l’Atalanta a 5. Ottave Cagliari, Como e Torino a 4 punti, undicesima l’Inter a 3 insieme a Lazio, Bologna e Sassuolo, sedicesime a 2 punti Genoa, Fiorentina e Verona, ultime a un punto Pisa, Parma e Lecce.

Fiorentina-Napoli 1-3

Dominio assoluto della squadra di Conte contro una versione tristissima della Fiorentina, resa ancora più triste dalle giustificazioni di Pioli (“Abbiamo iniziato male i due tempi”) che ricordano un po’ quelle leggendarie di Mazzarri. Molto buono il debutto di Hojlund nel Napoli, nel contesto della Serie A il declinante De Bruyne è ancora un campione. La Fiorentina ha almeno avuto una reazione di orgoglio nel finale, ma il fatto che De Gea sia stato l’unico sufficiente dice tutto: fra l’altro davanti agli occhi di Gattuso la prestazione di Kean è stata ben diversa da quelle in Nazionale.

Juventus-Inter 4-3

Il Derby d’Italia fra due difese oscene è stato vinto dalla meno oscena, quella di Tudor, anche se l’Inter ha avuto il pallino del gioco e ha buttato via una partita che a 8 minuti dalla fine stava vincendo. Bravo però Tudor a ribaltarla con un attaccante in più e il jolly pescato da Adzic, con la complicità di Sommer. Come sempre accade in queste partite, l’enfasi è sugli sconfitti: l’Inter è alla seconda sconfitta in tre partite di campionato e le quote dell’esonero di Chivu entro gennaio sono simili a quelle del ritorno di Mourinho: al momento fantacalcio, perché l’Inter non è dispiaciuta ed è parente stretta di quella dell’anno scorso arrivata in finale di Champions. Il punto è proprio questo: Chivu può incidere poco su una squadra piena di casi (Thuram-Lautaro è sempre latente) ma che va con il pilota automatico, con i nuovi che destano perplessità (Akanji troppo morbido), hanno poco spazio (Sucic e Bonny) o sono già etichettabili come flop (Luis Henrique).

Verona-Cremonese 0-0

La Cremonese è terza in classifica grazie ad Audero, che al Bentegodi ha fatto miracoli contro un Verona scatenato, in una partita che sarà ricordata come l’esordio italiano di Jamie Vardy: in un cimitero di elefanti, una specie di NASL 2.0, quale è diventata la Serie A attuali, il trentottenne protagonista del miracolo Leicester almeno è un personaggio di culto.

Pisa-Udinese 0-1

Partita da calcio italiano di una volta fra due provinciali che giocano da provinciali: per le occasioni create la squadra di Gilardino avrebbe meritato di più, ma non si può dire che l’Udinese abbia rubato. La sensazione è che il Pisa abbia la retrocessione già scritta, anche se con un attaccante decente al posto di Meister potrebbe giocarsela.

Milan-Bologna 1-0

Il re del corto muso è tornato, ma ad Allegri l’1-0 sta strettissimo per la quantità di occasioni create dal suo Milan e per il dominio esercitato su un Bologna ai minimi termini come intensità. L’ha decisa Modric, impressionante non per il gol ma per la voglia che ancora ha a 40 anni, nonostante il salto dal Real Madrid al Milan, a questo Milan, sia notevole. Fosse andata a buon fine la trattativa per Vlahovic i rossoneri sarebbero da scudetto, nonostante la scarsezza dei difensori centrali.

Roma-Torino 0-1

Dopo giorni di esaltazione di un presunto nuovo Gasperini che vince di corto muso ecco una sconfitta di corto muso contro un Torino che allo sterile possesso palla della Roma ha opposto una onesta difesa e un onesto contropiede. Baroni ha giocato come se il Torino si dovesse prima di tutto salvare dalla B e non è tutto sommato sbagliato, con buona pace di Cairo e di chi ha celebrato i suoi 20 anni di presidenza. Gol su azione di contropiede, con tiro a giro del Cholito Simeone, e Roma che ha davanti mesi per riflettere sul suo mercato estivo, mentre Gasperini frigge per l’addio all’Atalanta e il no alla Juventus.

Atalanta-Roma 4-1

La furia dei padroni di casa, reduci da due pareggi, si è abbattuta su un Lecce troppo inferiore nei singoli e senza nemmeno la cattiveria giusta. Quella di Juric sembra davvero l’Atalanta di Gasperini, e in attesa del ritorno all’ovile di Lookman si gode uno Zalewski che potrebbe diventare l’ennesima grande plusvalenza.

Como-Genoa 1-1

Punti buttati via dalla squadra di Fabregas, che forse non ha ancora capito che in Italia se il Como si troverà a lottare per qualcosa con una delle grandi verrà massacrato. Alla prodezza di Nico Paz il Genoa ha risposto nei minuti di recupero senza avere fatto niente di buono nei 90’. Partita da dimenticare.

Sassuolo-Lazio 1-0

Il giochino è sempre lo stesso: se la Lazio va bene è la squadra di Sarri, se va male diventa quella di Lotito. Questo è stato ribadito dai tanti tifosi laziali in trasferta a Reggio Emilia, anche se le colpe di Lotito sono sempre le stesse, e cioè il mercato bloccato per i suoi errori amministrativi. Dalla panchina Sarri le ha provate tutte, cambiando anche modulo, ma per la Lazio si è trattato di una partita nata male e gestita peggio, con oltretutto il fardello di errori arbitrali come la marcia indietro sull’espulsione di Vranckx e almeno un rigore non fischiato.

Cagliari-Parma 2-0

Risultato bugiardo, in una partita che la squadra di Cuesta avrebbe strameritato di vincere e dove il Cagliari si è difeso con affanno, trovando oltretutto il gol del vantaggio su un calcio d’angolo derivante da un’azione in evidentissimo fuorigioco. Eroe della partita comunque Caprile, se il Cagliari è questo nelle rimanenti 35 partite avrà molte occasioni per mettersi in mostra.

QUOTE SERIE A

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Articolo Pubblicato il: 16 Settembre 2025
Scritto da: Stefano Olivari
Laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi, ha iniziato a scrivere nel 1994 per La Voce di Indro Montanelli, proseguendo con testate come La Repubblica, Mediaset, Radio RAI e Guerin Sportivo. Nel 2000 ha fondato il sito Indiscreto, punto di riferimento per lo sport e i media. Autore di dodici libri su sport e cultura pop.

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