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L'evoluzione del gioco responsabile in Italia: dalle prime misure alle tecnologie avanzate

L'evoluzione del gioco responsabile in Italia: dalle prime misure alle tecnologie avanzate

Il gioco d’azzardo in Italia ha una lunga storia, il che forse spiega il motivo per cui il nostro Paese è stato tra i primi a regolamentare il settore.

Ciò ha portato, nel corso degli anni, all’adozione di misure sempre più stringenti per la salvaguardia dei giocatori e per la promozione del gioco responsabile.

Continua a leggere per conoscere le tappe fondamentali nell’evoluzione delle politiche di tutela dei giocatori in Italia e il modo in cui le normative vigenti e gli strumenti tecnologici possono aiutarti a giocare responsabilmente.

Le prime misure: la nascita della regolamentazione sul gioco

La storia del gioco d'azzardo in Italia ha radici profonde. Già all'epoca dell’Impero romano esistevano giochi con i dadi e si scommetteva sulle gare dei carri, e nel 1500 il nostro Paese fu uno dei primi a introdurre un sistema nazionale di lotterie, con la nascita del Lotto, a Genova.

Qui questo gioco consisteva nello scommettere su cinque tra 120 nomi di nobili genovesi, che sarebbero stati prescelti tra i membri del Serenissimo Collegio, e si estese velocemente ad altre città.

Le estrazioni dei numeri si fecero sempre più frequenti, arrivando a essere settimanali, e così, nel 1863, con l’Unità d’Italia, lo Stato decise di disciplinare il gioco anche a fini fiscali.

Fino al 20° secolo, però, nel nostro Paese il gioco d’azzardo rimase perlopiù un’attività priva di regole e spesso illegale. Fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che lo Stato cominciò a mettere a punto interventi per il controllo e la tassazione delle attività di gioco, il che portò alla nascita di Totocalcio, nel 1946, e Totip, nel 1948; a cui seguirono la creazione delle lotterie nazionali e l’apertura delle prime case da gioco legali, ovvero i Casinò di Sanremo, Venezia, Saint-Vincent e Campione d’Italia.

Lo Stato italiano acquisì il controllo totale sul gioco pubblico attraverso il Decreto Legislativo del 14 aprile 1948 n. 496, che nell’articolo 1 afferma: “L'organizzazione e l'esercizio di giuochi di abilità e di concorsi pronostici, per i quali si corrisponda una ricompensa di qualsiasi natura e per la cui partecipazione sia richiesto il pagamento di una posta in denaro, sono riservati allo Stato”.

Con l’articolo 2, inoltre, venne affidato l’esercizio delle suddette attività al Ministero delle Finanze, che poteva sia gestirle direttamente che darle in concessione a privati, previa adeguata garanzia d’idoneità.

Dalla deregolamentazione alla nascita dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM)

Fino al 1992, l’obiettivo dello Stato rimane quello di limitare il gioco, che viene visto come un rischio dal punto di vista sociale, legale e finanziario, con il Ministero dell’Interno che ha il compito di vigilare, reprimere e sanzionare il gioco illegale.

Nei successivi 10 anni però si assiste a una progressiva deregolamentazione del gioco d’azzardo che, vista la forte crisi economica in cui il Paese si trova negli anni ‘90, diventa una fonte di entrate utile a ridurre il debito pubblico nazionale.

In questo periodo le autorizzazioni, le concessioni e la gestione dei giochi vengono riorganizzate, e si assiste alla nascita di “Gratta e Vinci” (1994) e “SuperEnalotto” (1997) e alla legalizzazione di nuove forme di gioco, come le scommesse sulle corse di cavalli e sugli eventi sportivi.

Il 2002 è un anno chiave che mette le basi alla creazione di misure di prevenzione del gioco patologico. Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 31 maggio 2002 autorizza per la prima volta i concessionari alla raccolta di scommesse a distanza, obbligandoli a garantire l’identificazione del giocatore, la sicurezza delle comunicazioni, la registrazione e conservazione delle giocate e la protezione dei dati personali.

Inoltre, con questo decreto si obbligano i concessionari di servizi di gioco a distanza a impedire l’accesso ai minori, informare correttamente i giocatori e garantire trasparenza e correttezza.

A luglio dello stesso anno, con il Decreto Legislativo 8 luglio 2002, n. 138, vengono affidate le attività di organizzazione, esercizio e controllo dei giochi, delle scommesse e dei concorsi pronostici all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS).

Esattamente 10 anni dopo, nel 2012, tale ente scompare, andando a fondersi con l’Agenzia delle Dogane e dando vita all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che rappresenta tuttora l’autorità centrale per la gestione e il controllo di tutte le attività di gioco in Italia, sia fisiche che online, e garantisce che il gioco in Italia avvenga in modo legale, trasparente e sicuro.

L’ADM si occupa, infatti di:

  • rilasciare concessioni agli operatori autorizzati;
  • verificare il rispetto delle normative sul gioco responsabile;
  • monitorare il mercato per prevenire frodi, riciclaggio e gioco minorile;
  • gestire strumenti di tutela del giocatore (come il RUA, ad esempio).

Le normative chiave per il gioco responsabile

Il 2012 segna un’ulteriore svolta nell’ambito della regolamentazione del gioco d’azzardo e nella protezione di minori e persone affette da ludopatia in Italia.

Quell’anno, infatti, per la prima volta la ludopatia viene riconosciuta come patologia da gioco d’azzardo e, quindi, inclusa tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che fa sì che al soggetto affetto venga garantito il diritto alla cura presso il sistema sanitario pubblico.

La Legge 189/2012, conosciuta anche come "Decreto Balduzzi", introduce:

  • il divieto di pubblicità di giochi con vincite in denaro nelle vicinanze di scuole, ospedali e luoghi sensibili;
  • l’obbligo di inserire messaggi di avvertimento nei materiali promozionali (“Il gioco può causare dipendenza patologica”);
  • limitazioni alla collocazione delle slot machine in bar, tabaccherie e altri esercizi pubblici;
  • l’introduzione di un registro per l’autoesclusione e di strumenti per il controllo del gioco da parte dei giocatori, come il limite di spesa.

Nel 2015 e nel 2016 vengono istituiti, rispettivamente, il Fondo per il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) da 50 milioni di euro e l’Osservatorio sul Gioco d’Azzardo, entrambi però cancellati dall’articolo 66 della Legge di Bilancio 2025.

Negli anni successivi, il governo italiano continua la sua opera di tutela dei giocatori più vulnerabili, mettendo a punto normative come il famoso Decreto Dignità 12 luglio 2018, n. 87, che vieta la pubblicità, in qualsiasi forma e su qualunque mezzo, di giochi o scommesse dove siano previste vincite in denaro.

L’ultimo intervento governativo, volto a garantire la tutela della salute dei giocatori e dei minori, e la legalità e sicurezza del gioco, si è concretizzato con il Decreto Legislativo del 25 marzo 2024, n. 41, che ha effettuato un riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, stabilendo le regole per la loro offerta e svolgimento.

Il decreto introduce nuove disposizioni in materia di identificazione del giocatore, trasparenza dell'offerta di gioco e controllo e sanzioni per chi non si adegua alle nuove regole, come stabilito dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che impone una serie di obblighi, tra cui:

la verifica dell’identità dell’utente al momento della registrazione tramite documenti validi; il divieto di accesso alle proprie piattaforme online ai minori di 18 anni; l’implementazione di strumenti di gioco responsabile, come limiti di deposito, autoesclusione temporanea o permanente, e sistemi di notifica sul tempo e denaro spesi; il monitoraggio delle giocate sospette e la segnalazione all’ADM in caso di comportamenti anomali; controlli regolari sui software di gioco per garantire trasparenza ed equità.

L'introduzione delle tecnologie avanzate per il gioco responsabile

L’articolo 14 del suddetto decreto intitolato “Tutela della salute del giocatore” dichiara che, per perseguire la piena e affidabile protezione della salute del giocatore, “l'offerta di gioco e le relative modalità di svolgimento dovranno essere supportate da idonei strumenti di tecnologia avanzata, con particolare riguardo anche agli strumenti dell'intelligenza artificiale”.

LeoVegas offre già strumenti tecnologici d’avanguardia, che puoi trovare elencati su LeoSafePlay, per garantire il gioco responsabile, come ad esempio l’avviso temporale, ovvero una notifica periodica che comunica al giocatore da quanto tempo è attiva la propria sessione di gioco, e i limiti di deposito e di puntata.

L’evoluzione digitale e l’avvento di tecnologie come l’intelligenza artificiale offrono, però, la chance di creare software sempre più avanzati per monitorare in tempo reale il comportamento degli utenti (attraverso la raccolta e l’elaborazione di grandi quantità di dati in brevissimo tempo), identificare abitudini di gioco rischiose e attivare interventi personalizzati.

Conclusioni

L’attenzione al gioco responsabile in Italia nel corso degli anni è andata acquisendo un’importanza sempre maggiore, che oggi si riflette sulle politiche di tutti gli operatori del settore.

La missione di mettere al sicuro tutti i giocatori dal rischio di sviluppare comportamenti nocivi per la propria salute mentale e per le proprie condizioni economiche deve continuare a essere centrale nelle strategie di tutti gli attori coinvolti, con l’aiuto anche delle nuove tecnologie che offrono un’opportunità unica per personalizzare le azioni di intervento.

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