L’incredibile rinascita del tennis italiano, trainato dall’attuale numero 1 al mondo Jannik Sinner, sta facendo diventare questo sport sempre più popolare nel nostro Paese.
Il 2025 è iniziato con il record, mai raggiunto prima, di 11 italiani nei primi 100 del ranking ATP e al momento (giugno 2025) ce ne sono due nella top 10 (Sinner e Musetti).
Anche il ranking WTA vede un’azzurra tra le prime al mondo, con Jasmine Paolini al 4° posto, e la coppia Errani-Paolini al 5° nella classifica del doppio femminile.
Dunque, che tu sia già un appassionato o ti stia avvicinando al tennis solamente ora, la nostra guida ti aiuterà ad ampliare le tue conoscenze, facendoti scoprire curiosità, statistiche e record su questo sport, ma anche offrendoti approfondimenti sui singoli atleti, sui tornei e sulle scommesse sul tennis. E per rimanere sempre aggiornato sulle competizioni più importanti, avrai a disposizione anche il calendario degli Slam.
I tornei più importanti nel tennis, sia nel circuito ATP (associazione dei tennisti professionisti) che WTA (associazione delle tenniste professioniste), sono i quattro del Grande Slam: l’Australian Open, il Roland Garros o Open di Francia, Wimbledon e lo US Open.
Il prestigio di queste competizioni deriva da fattori storici, mediatici ed economici, e anche dal fatto che la conquista del titolo assegna il maggior numero di punti (2.000) validi per le classifiche di entrambi i circuiti. Vincerle rappresenta il culmine della carriera per ogni giocatore di tennis.
Accanto a questi ci sono tornei, come gli Internazionali di Roma e le ATP Finals, che per ragioni diverse hanno una loro importanza nel mondo del tennis. Perché? Continua a leggere per scoprirlo e per sapere tutto sui quattro Slam.
Pur non facendo parte dei quattro Slam, gli Internazionali di Roma sono uno tra i tornei più attesi della stagione tennistica, soprattutto in Italia. Questo ATP/WTA 1000 si gioca, infatti, sulla terra battuta e precede il Roland Garros, per cui è una tappa di preparazione importante per i campioni che puntano ad arrivare al meglio allo Slam francese.
Nato nel 1930 a Milano per volontà del conte Alberto Bonacossa presso il Tennis Club Milano, l’Open d’Italia si trasferì al Foro Italico di Roma, dove si disputa tuttora, nel 1935, con l’edizione del 1961 che si svolse a Torino per il Centenario dell’Unità d’Italia. Per gran parte della sua storia, il singolare maschile si è giocato al meglio dei cinque set ed è solo dal 2007 che si disputa al meglio dei tre, come per il singolare femminile e il doppio.
Il primo italiano a vincere il torneo di casa fu Emanuele Sertorio nel 1933, seguito l’anno dopo da Giovannino Palmieri (nella prima finale tutta italiana). Bisognerà aspettare più di 20 anni per il terzo trionfo azzurro con Fausto Gardini, in un altro derby, nel 1955. Poi sarà la volta di Nicola Pietrangeli, unico ad aver vinto gli Internazionali due volte, nel 1957 e nel 1961, e infine di Adriano Panatta, ultimo trionfatore nel singolare maschile al Foro Italico, nel lontano 1976.
L’edizione 2025, che si è tenuta dal 5 al 18 maggio, però, ha visto il ritorno in finale di un italiano nel singolare maschile, dopo 47 anni, con Jannik Sinner che si è arreso al numero 2 del mondo e specialista della terra rossa Carlos Alcaraz 6-7, 1-6.
Il 2025 è stato un anno storico per il torneo e l’Italia anche perché Jasmine Paolini ha alzato il trofeo più prezioso, a 40 anni dal trionfo di Raffaella Reggi (preceduto, nel 1950, da quello di Annalisa Bossi), nel singolare femminile, battendo l’attuale numero 2 del mondo Coco Gauff 6-4, 6-2. La Paolini, per il secondo anno consecutivo (record italiano), ha trionfato anche nel doppio femminile con Sara Errani, avendo la meglio sulla coppia Mertens-Kudermetova 6-4, 7-5.
Le due italiane detengono il record di vittorie (2 appunto) nel doppio femminile, insieme ad altre due coppie del passato, mentre nel singolare il record è di Chris Evert-Lloyd, con 5 trionfi, tra il 1974 e il 1982. Per quanto riguarda gli uomini, invece, il dominatore assoluto è Rafael Nadal, con 10 successi ottenuti tra il 2000 e il 2021. La leggenda spagnola è stata anche protagonista del match più lungo della storia sulla terra romana: 5 ore e 14 minuti contro Guillermo Coria nel 2005, quando vinse 6-4, 3-6, 6-3, 4-6, 7-6(6).
Nel calendario tennistico, agli Internazionali di Roma segue il secondo Slam dell’anno: l’Open di Francia. Nata nel 1891, come torneo riservato esclusivamente ai giocatori francesi, la competizione è aperta ai tennisti di tutto il mondo dal 1925 e si svolge a Parigi nello stadio dedicato al pioniere dell’aviazione francese Roland Garros, da cui deriva anche il nome ufficiale del torneo.
Questo grande complesso sportivo è composto da 18 campi da tennis, di cui i più importanti sono il Philippe-Chatrier (circa 15.000 spettatori), il Suzanne-Lenglen (circa 10.000 spettatori) e il Simonne-Mathieu (circa 10.000 spettatori), con superficie in terra battuta, composta da fondo calcareo e polvere di mattone rosso, che rende le partite più lente e fisicamente impegnative.
L’Open di Francia è l’unica competizione del Grande Slam a giocarsi sulla terra rossa e si svolge tra l’ultima settimana di maggio e la prima di giugno, andando avanti per 14 giorni in cui si sfidano 128 giocatori sia nel singolare maschile che femminile, in partite al meglio dei cinque set per la prima categoria e al meglio dei tre per la seconda categoria (e per il doppio).
Al trionfatore del singolare maschile va la Coupe des Mousquetaires, in onore ai “Quattro Moschettieri" Jean Borotra, Jacques Brugnon, Henri Cochet e René Lacoste, i 4 francesi dominatori del tennis internazionale tra il 1927 e il 1933. La Coupe Suzanne Lenglen è, invece, il trofeo destinato alla vincitrice del singolare femminile.
Il montepremi totale del torneo per il 2025 è stato di 56,352 milioni di euro, di cui 2,55 milioni destinati a ciascun vincitore del singolare maschile e femminile, 590.000€ alla coppia trionfatrice del doppio, sia maschile che femminile, e 122.000€ ai campioni del doppio misto. Questi ultimi due premi si sono tinti d’azzurro con i trionfi, nel doppio femminile, di Jasmine Paolini e Sara Errani e, nel misto, di Andrea Vavassori e Sara Errani.
Prima di queste vittorie, i tennisti italiani ad aggiudicarsi il Roland Garros erano stati la coppia Errani-Vinci nel 2012 nel doppio femminile, Francesca Schiavone nel 2010 nel singolare femminile, Mara Santangelo nel 2007 nel doppio femminile con Molik, Adriano Panatta nel 1976 nel singolare maschile e Nicola Pietrangeli nel 1959 e nel 1960 nel singolare maschile, nel 1959 nel doppio maschile con Sirola e nel 1958 nel doppio misto con Bloomer Brasher.
A 49 anni dall’ultima volta (quando Panatta trionfò), però, proprio nel 2025, un italiano, Jannik Sinner, ha raggiunto l’ultimo atto del singolare maschile disputando una partita epica, persa dopo 5 ore e 29 minuti 6-4, 7-6, 4-6, 6-7, 6-7 al super tie-briek, contro Carlos Alcaraz nella finale più lunga della storia del torneo e la prima di uno Slam in cui ha avuto come avversario lo spagnolo.
A meno di un mese dalla fine del French Open, prende il via il terzo Slam dell’anno, Wimbledon, il torneo di tennis più antico e prestigioso del mondo, che si svolge lungo due settimane tra fine giugno e metà luglio ed è l’unico a giocarsi sull’erba, favorendo un gioco particolarmente veloce.
Nato nel 1877 per raccogliere fondi per finanziare la riparazione di un rullo per il prato su cui si svolgevano le partite di croquet dell’All England Croquet and Lawn Tennis Club (ora All England Lawn Tennis and Croquet Club), The Wimbledon Championships divenne il primo torneo ufficiale di tennis su erba (inizialmente solo con partite di singolare maschile).
Dal 1922 la competizione si gioca su 18 campi in erba nel complesso di Church Road, nel quartiere di Wimbledon a Londra, con Centre Court e No. 1 Court che ospitano le partite di maggior rilievo e vantano una capienza, rispettivamente, di 14.979 e 12.345 spettatori. A sfidarsi su questi campi sono 128 tennisti nel singolare maschile e femminile, al meglio, rispettivamente, di cinque e tre set.
Wimbledon è l’unico Slam ad aver mantenuto al minimo le pubblicità a bordo campo (solo due gli sponsor presenti) e il dress code originario per i giocatori, che devono indossare solo il bianco, anche durante gli allenamenti. Anche la Royal Box, riservata ai reali e ai VIP, è ancora presente sugli spalti del Centre Court, ma dal 2003 è stato eliminato l’obbligo del saluto con inchino ai reali (eccezion fatta in caso di presenza di re Carlo d’Inghilterra).
Due tradizioni che, invece, sono andate perse di recente sono la pausa della “Middle Sunday”, la domenica di metà torneo, che fino al 2022 permetteva ai giocatori di avere un giorno di riposo, e la presenza dei giudici di linea che, dopo 148 anni, dal 2025 saranno sostituiti dall’occhio elettronico.
Un’altra innovazione recente è stata l’introduzione, nel 2018, del tie-break al quinto set per evitare maratone come quella del 2010 tra John Isner e Nicolas Mahut, la partita più lunga della storia del tennis, che andò avanti per tre giorni e durò 11 ore e 5 minuti, con un incredibile 70-68 nel quinto set.
Da record anche il montepremi del 2025, che al momento (giugno 2025) è il più alto nella storia dei tornei del Grande Slam: 53,5 milioni di sterline, di cui 3 che andranno a ciascun vincitore del singolare maschile e femminile.
In queste due categorie, i campioni che hanno accumulato il maggior numero di primi premi sono Roger Federer, con 8 trofei, e Martina Navratilova, con 9. Federer detiene anche il record di giocatore più anziano ad aver conquistato Wimbledon nell’era Open, nel 2017 a 35 anni e 342 giorni. Inoltre, lo svizzero è stato protagonista della finale più lunga del torneo, nel 2019 contro Novak Djokovic, durata 4 ore e 57 minuti.
La semifinale più lunga della storia di Wimbledon nel singolare femminile ha, invece, visto protagonista Jasmine Paolini che, nel 2024, battendo Donna Vekic 2-6, 6-4, 7-6 (8) in 2 ore e 49 minuti, è stata la prima tennista italiana a raggiungere la finale del prestigioso torneo – persa 6-2, 2-6, 6-4 contro Barbora Krejčíková.
In campo maschile, l’unico italiano a giocare una finale a Wimbledon è stato Matteo Berrettini nel 2021, battuto 6-7, 6-4, 6-4, 6-3 da Djokovic (il secondo tennista più vincente di sempre nel torneo, con 7 trofei).
La bandiera tricolore ha sventolato solo una volta nella storia del torneo inglese: nel 2014 quando Sara Errani e Roberta Vinci vinsero il titolo nel doppio femminile, battendo la coppia Timea Babos-Kristina Mladenovic 6-1, 6-3 e conquistando così anche il “Career Grand Slam”.
Il calendario degli Slam si chiude a settembre con lo US Open, che nel 2025, sulla scia di Australian Open e Roland Garros, per la prima volta nell’era Open inizierà di domenica.
Nato nel 1881 col nome di U.S. National Championships ed entrato a far parte del circuito degli Slam nel 1968, il torneo americano si tiene ogni anno, tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre, sui campi in cemento (22) del Billie Jean King National Tennis Center di Flushing Meadows, a New York.
I campi principali del torneo sono l'Arthur Ashe Stadium, che potendo ospitare oltre 23.000 spettatori è il più grande stadio di tennis del mondo, il Louis Armstrong (circa 14.000 spettatori) e il Grandstand (circa 8.000 spettatori).
La superficie in cemento è stata ricoperta, dal 1978 al 2019, dal DecoTurf, un mix di polimetilmetacrilato, gomma e silice, che garantiva una velocità superiore della palla dopo il rimbalzo, ma provocava anche un maggior stress sulle articolazioni dei giocatori. Dal 2020 si è passati al Laykold, una miscela di gomma, silice e resina acrilica, che rende il rimbalzo della palla più alto, ma ha maggiori capacità di ammortizzazione, riducendo l’impatto sulle articolazioni.
Lo US Open è stato il primo a introdurre il tie-break nel 1970 e, come per gli altri Slam, anche in questo le partite del singolare maschile si decidono al meglio dei cinque set, mentre sono massimo tre i set nelle altre categorie. A prendere parte sia al singolare maschile che femminile sono, ogni anno, 128 giocatori, a cui insieme al resto dei partecipanti, nel 2024, è andato un montepremi complessivo di 75 milioni di dollari, il più alto di sempre, con i vincitori del singolare che hanno portato a casa 3,6 milioni di dollari.
Nell’era Open Chris Evert e Serena Williams sono coloro che hanno vinto più US Open nel singolare (6). Cinque, invece, i trofei conquistati da Jimmy Connors, Pete Sampras e Roger Federer, con quest’ultimo che è stato l’unico a vincerli consecutivamente, dal 2004 al 2008.
Tra gli italiani, finora, Flavia Pennetta, nel 2015, e Jannik Sinner, nel 2024, sono gli unici ad aver conquistato lo Slam americano nel singolare. Un ulteriore successo è arrivato, però, nel doppio misto grazie a Sara Errani e Andrea Vavassori, nel 2024.
Ad aprire la stagione degli Slam è, ogni anno dal 1977, l’Australian Open, che si gioca tra metà e fine gennaio, ovvero in piena estate australiana.
Nato nel 1905 come Australasian Championships, questo torneo prima del 1977 chiudeva la stagione, disputandosi a dicembre. Il 1972 fu, invece, l’anno in cui si stabilì definitivamente a Melbourne, dopo essersi tenuto, nel corso degli anni, in 5 diverse città australiane e 2 neozelandesi. Fu solo nel 1988, però, che la sede diventò quella attuale, ovvero Melbourne Park, un impianto con 39 campi, di cui 33 in cemento, con copertura in acrilico duro, utilizzati durante il torneo.
Il campo principale è la Rod Laver Arena, con 14.820 posti e primo ad aver introdotto il tetto retrattile in uno Slam, nel 1988, permettendo di giocare anche in caso di pioggia o caldo estremo. A seguire ci sono la Margaret Court Arena (circa 7.500 posti) e la John Cain Arena (circa 10.500 posti).
Su questi e sugli altri campi si sfidano 128 giocatori nel singolare maschile e femminile, al meglio dei cinque set nel primo caso e al meglio dei tre nel secondo (e nel resto delle categorie).
Ai vincitori dei singolari nel 2025 sono andati 3,5 milioni di dollari australiani, ovvero poco più di 2 milioni di euro, mentre il montepremi complessivo è stato di oltre 58 milioni di euro, con un aumento dell’11% rispetto al 2024.
Ad aggiudicarsi l’assegno più sostanzioso è stato il nostro Jannik Sinner, che ha sollevato la Norman Brookes Challenge Cup per il secondo anno di fila. Gli altri italiani ad aver vinto l’Australian Open nella storia sono stati Simone Bolelli e Fabio Fognini, nel doppio maschile nel 2015, e Andrea Vavassori e Sara Errani, nel misto nel 2024.
Lo scettro del numero maggiore di titoli vinti a Melbourne nell’era Open spetta a Novak Djokovic, con 10, nel singolare maschile e a Serena Williams, con 7, nel singolare femminile. Qui Djokovic è stato anche protagonista della finale di Slam più lunga di sempre, nel 2012 contro Rafael Nadal: 5 ore e 53 minuti di spettacolo terminati 5-7, 6-4, 6-2, 6-7(5), 7-5 a favore del serbo.
La stagione ATP si conclude nella prima metà di novembre con il torneo più prestigioso dopo gli Slam: le ATP Finals.
Nato nel 1970 come Master Grand Prix, dopo aver cambiato vari nomi, il torneo ha assunto la denominazione attuale nel 2017 e dal 2021 si tiene in Italia, presso l’Inalpi Arena di Torino, sede confermata fino al 2027. A prendervi parte sono i migliori 8 singolaristi e le migliori 8 coppie del circuito maschile in base al ranking ATP.
Il formato del torneo consiste in una prima fase a gironi denominata “round-robin”, in cui ogni giocatore o coppia affronta gli altri tre del proprio gruppo, seguita dalle semifinali, a cui accedono i primi due di ogni girone che si scontrano in base alla posizione (il primo del Gruppo A sfida il secondo del Gruppo B e viceversa), e dalla finale.
Le partite si giocano al meglio dei tre set con tie-break nel singolare e al meglio di due set nel doppio, con punto secco sul 40 pari e match tie-break a 10 punti in caso di parità (1-1).
Ai vincitori, oltre a un ricco montepremi (4,88 milioni di dollari nel 2024 per il campione del singolare), vanno un massimo di 1.500 punti (se non si è persa nemmeno una partita) validi per la classifica ATP.
Il trionfatore dell’edizione 2024 è stato Jannik Sinner, primo italiano a riuscire nell’impresa e secondo giocatore nella storia, dopo Ivan Lendl nel 1986, a vincere senza perdere nemmeno un set nell’era della fase a gironi.
Nella storia degli Slam e del grande tennis, in generale, sono state tante le partite e le prestazioni eccezionali che hanno dato vita a record straordinari in tutte le componenti più importanti di questo sport, a cominciare dal servizio, ma anche e soprattutto nel numero di tornei principali vinti.
Scopri quali sono i tennisti che si sono distinti nella storia per le loro gesta e i record ottenuti, continuando a leggere.
Record e statistiche generali sulla battuta
La battuta o servizio è forse il fondamentale più importante nel tennis perché rappresenta l’unico colpo in cui il giocatore ha il completo controllo sull’inizio del punto. Un servizio efficace può regalare un punto immediatamente (attraverso un ace, per esempio) o creare una situazione favorevole per prendere il controllo del campo e mettere pressione all’avversario.
Sono vari i campioni del tennis che si sono distinti nel servizio, ottenendo record nella battuta che sono rimasti nella storia.
Un vero fuoriclasse in questo senso è stato John Isner, che detiene il record ATP ufficiale per il servizio più veloce, 253 km/h, realizzato nel 2011 in Coppa Davis. Quello assoluto, ma non ATP perché misurato con strumenti non certificati in un torneo minore, è di Sam Groth, il cui servizio raggiunse i 263 km/h in un Challenger in Corea del Sud nel 2012.
Isner, che si è ritirato dal tennis nel 2023, è anche il giocatore con il record ATP del maggior numero di game di servizio vinti consecutivamente (84) sull’erba e quello con la più alta percentuale di game vinti al servizio (circa 91%).
Tra le donne, è Georgina García Pérez a detenere il record della velocità nel servizio, con 220 km/h registrati nel 2018.
Essere in grado di mettere a segno degli ace quando si serve è ovviamente un grosso vantaggio. Alcuni giocatori sono diventati famosi per questa capacità, entrando nella storia per il record di ace nel tennis.
L’americano John Isner è il tennista con il numero più alto di ace realizzati in carriera (14.470), protagonista anche del match con più ace della storia, 216, nella partita durata oltre 11 ore contro Nicolas Mahut a Wimbledon nel 2010 (113 gli ace di Isner, 103 quelli di Mahut).
A detenere il record di ace in una gara al meglio di tre set è Milos Raonic, con 47 ace al Queen’s del 2024 contro Cameron Norrie; mentre Sam Querrey vanta il record di ace consecutivi (10) messi a segno, nel 2007 nel torneo di Indianapolis, contro James Blake.
Per le donne, la tennista ad aver realizzato più ace (31) in una singola partita WTA, contro Monica Puig agli Australian Open del 2016, è Kristýna Plíšková.
Record nei principali tornei
Novak Djokovic detiene il record di Slam vinti, con 24 titoli tra Australian Open, French Open, Wimbledon e US Open, davanti a Rafael Nadal (22) e Roger Federer (20), in campo maschile. Tra le donne, Margaret Court è la tennista ad aver vinto più tornei (24) del Grande Slam, in assoluto, ma nell’era Open è Serena Williams a guidare la classifica con 23 Slam, seguita da Steffi Graf, con 22.
Ma chi tra questi si è aggiudicato il maggior numero di titoli nei singoli tornei?
Chi ha vinto più Roland Garros
Rafael Nadal detiene il mostruoso record di 14 successi nel singolare maschile dell’Open di Francia (il secondo in classifica, Bjorn Borg, ne conta “solo” 6) ed è per questo che nel 2025 gli è stata dedicata una targa, con la sua impronta e il numero 14 accanto, sulla terra rossa del campo più grande, il Philippe Chatrier.
Nessuno ha mai vinto più volte uno Slam, sia in ambito maschile che femminile. Il “re della terra rossa”, com’è stato soprannominato lo spagnolo, si è aggiudicato 112 match su 116 disputati a Parigi.
Chris Evert è la donna che ha conquistato più volte il titolo nel singolare femminile, 7 tra il 1974 e il 1986, seguita da Steffi Graf con 6.
Il record assoluto di vittorie sull’erba di Wimbledon è di Martina Navratilova, con 9 titoli ottenuti tra il 1978 e il 1990. Al secondo posto, ma al primo della classifica maschile, c’è Roger Federer, con 8 trionfi. Questo record può ancora essere eguagliato da Novak Djokovic, che vanta 7 titoli ed è ancora ai vertici del tennis mondiale.
Federer detiene svariati record ottenuti nello Slam inglese, come il numero di titoli vinti consecutivamente (5 come Borg), di finali raggiunte (12) e di finali consecutive (7).
Considerando l’era pre-open, Molla Mallory è al primo posto della classifica dei più vincenti nello Slam americano, con 8 titoli tra il 1915 e il 1926. Nell’era Open, invece, a dominare sono state Chris Evert e Serena Williams, con 6 vittorie, in ambito femminile, e Jimmy Connors, Pete Sampras e Roger Federer, con 5 titoli, nel singolare maschile.
Il fuoriclasse svizzero è stato, però, l’unico nell’era Open a riuscire a vincerli consecutivamente, dal 2004 al 2008.
Chi ha vinto più Australian Open
Il record assoluto di vittore all’Australian Open è di Margaret Court, che ha ottenuto 11 titoli, di cui 7 nell’era pre-open. Novak Djokovic è in cima alla classifica dei tornei vinti nell’era moderna del tennis, e in termini assoluti per quanto riguarda gli uomini, con 10 titoli su 10 finali disputate a Melbourne, tra il 2011 e il 2023. Serena Williams è, invece, la donna con più vittorie nell’era Open (7), tra il 2003 e il 2017.
Con l’addio al tennis di fuoriclasse come Roger Federer e Rafael Nadal si è temuto che il livello raggiunto da questi due campioni, insieme a Novak Djokovic, non potesse mai più essere eguagliato. L’arrivo sulla scena di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, rispettivamente numero 1 e 2 al mondo nella classifica ATP (a giugno 2025), ha scacciato questo timore, con le due giovani stelle della racchetta che, poco più che ventenni, hanno già iniziato a dividersi i titoli, a cominciare da quelli più importanti, ovvero gli Slam.
Quantificazione dei successi negli Slam
Considerato da molti il più grande tennista di tutti i tempi e, sicuramente, il più amato, Roger Federer su 31 finali di Slam disputate ne ha vinte 20, diventando così il terzo giocatore più vincente della storia, dopo Djokovic e Nadal. Nello specifico, lo svizzero, che è stato il primo uomo a raggiungere il traguardo di 14 titoli Slam, ha conquistato 8 Wimbledon, 6 Australian Open, 5 US Open e 1 Roland Garros.
Jannik Sinner nella sua, ancora, breve carriera ha già vinto 3 Slam nel singolare maschile, primo italiano a riuscirci nella storia. Il ventitreenne ha conquistato l’Australian Open nel 2024 e nel 2025 e lo US Open nel 2024, diventando il primo giocatore a conquistare i suoi due primi Slam nello stesso anno. L’altoatesino per ora ha vinto 3 finali Slam su 4 raggiunte.
A soli 22 anni, Carlos Alcaraz può già vantare 5 Slam, l’ultimo vinto battendo Sinner nella finale più lunga della storia del Roland Garros, dopo aver annullato tre match point all’italiano. Lo spagnolo – che è il più giovane tennista ad aver vinto Slam su tre superfici diverse e anche l’unico a riuscirci con i primi tre Slam conquistati – si è aggiudicato lo US Open 2022, Wimbledon 2023 e 2024, e il French Open 2024 e 2025.
Le classifiche ATP e WTA danno un quadro dei tennisti più forti del momento, in base ai punti accumulati durante l’anno nei tornei del circuito, con le vittorie e le competizioni più importanti che assegnano la quantità di punti più sostanziosa. Vediamo qual è la situazione attuale, ma anche quali sono gli italiani da tenere d’occhio e quelli che hanno lasciato un segno in questo sport.
Chi sono i giocatori più in forma del momento e chi ha fatto la storia del tennis italiano? Continua a leggere per scoprirlo.
Classifiche generali
Top 10 dei tennisti più forti, secondo la classifica ATP attuale (giugno 2025):
Top 10 delle tenniste più forti, secondo la classifica WTA attuale (giugno 2025):
Focus sui talenti italiani
Dopo decenni di vuoto nel panorama del tennis italiano, soprattutto maschile, il nostro Paese sta vivendo la sua epoca d’ora in questo sport, con due azzurri nella top 10 e altri sei nella top 100 ATP, tra cui i giovanissimi Flavio Cobolli e Luca Nardi.
Per la prima volta nella storia, inoltre, l’Italia ha vinto due Coppe Davis di fila, nel 2023 e nel 2024, a distanza di 47 anni dall’ultima (e unica) volta, e ha conquistato un bronzo olimpico a Parigi 2024 con Lorenzo Musetti (semifinalista a Wimbledon nel 2024 e al Roland Garros nel 2025). Alle Olimpiadi di Parigi è arrivato anche l’oro nel doppio femminile con Jasmine Paolini e Sara Errani, protagoniste, inoltre, della vittoria della Billie Jean King Cup (la Coppa Davis femminile) nel 2024.
Anche in cima alla classifica dei migliori tennisti italiani di sempre c’è un protagonista attuale del tennis nostrano e mondiale: Jannik Sinner, il primo azzurro a diventare numero 1 al mondo e a vincere l’Australian Open e le ATP Finals, e il primo tra gli italiani nel circuito ATP ad aggiudicarsi lo US Open.
Dietro di lui, il padre nobile di questo sport per il nostro Paese Nicola Pietrangeli, unico italiano nella Hall of Fame del tennis grazie ai risultati raggiunti negli anni ‘50 e ‘60, durante i quali ha conquistato 44 titoli (record italiano), tra cui due Roland Garros (record per un italiano) nel 1959 e nel 1960, ed è arrivato a occupare il terzo posto nel ranking mondiale.
L’altra leggenda del tennis azzurro è Adriano Panatta, che ha dominato la scena negli anni ‘70, arrivando a occupare il quarto posto nella classifica ATP e a vincere, nel 1976, un Roland Garros, gli Internazionali d’Italia (unica volta per un italiano nel singolare maschile) e una Coppa Davis.
Tra le donne, Sara Errani è la più titolata di sempre con 47 vittorie nel circuito WTA, di cui 9 in singolare, 35 in doppio femminile e 2 in doppio misto. La bolognese è l’unica azzurra detentrice del “Career Golden Slam” nel doppio femminile, avendo vinto tutti gli Slam e un oro olimpico in carriera.
Nel singolare Francesca Schiavone e Flavia Pennetta sono state le tenniste più vincenti del nostro tennis potendo vantare, rispettivamente, un Roland Garros (2010) e il quarto posto nel ranking WTA (2011), e uno US Open (2015) e il sesto posto in classifica (2015).
A eguagliare il record di Schiavone per il miglior posizionamento nel ranking ATP nella storia del tennis femminile italiano ci ha pensato, a ottobre 2024, Jasmine Paolini (attualmente numero 4 al mondo), grazie alle semifinali raggiunte al Roland Garros e a Wimbledon quell’anno. La Paolini è stata anche la prima italiana a vincere gli Internazionali d’Italia (2025) nell’era Open.
Al momento, tra i tennisti italiani più promettenti c’è Flavio Cobolli. Nato a Firenze il 6 maggio 2002, ma trasferitosi a Roma all’età di un anno, “Cobbo”, come è stato soprannominato, è figlio dell’ex tennista Stefano Cobolli, che è anche il suo allenatore.
Il romano d’adozione ha impugnato la sua prima racchetta a 3 anni presso il Tennis Club Parioli, ma ha militato nelle giovanili dell’AS Roma fino all’età di 13, quando ha deciso di dedicarsi a tempo pieno allo sport del padre. La sua superficie preferita è la terra rossa, il suo colpo più incisivo è il dritto e il suo modello di riferimento è Djokovic.
Il suo debutto nel circuito ATP è avvenuto nel 2021 all’Emilia Romagna Open di Parma, dove ha ottenuto la sua prima vittoria posizionandosi al numero 386 del ranking. L’anno dopo ha conquistato il suo primo titolo Challenger a Zadar, ma è nel 2024 che c’è stato il salto di qualità con la qualificazione al terzo turno di Australian Open, US Open e Masters 1000 di Madrid.
Nel 2025 è arrivata la consacrazione con la vittoria del prestigioso ATP 500 di Amburgo e l’Open di Bucarest, titoli che gli hanno permesso di scalare la classifica, insieme alla qualificazione al terzo turno del Roland Garros.
Attualmente occupa la terza posizione più alta (24° posto) tra gli italiani nella classifica ATP, dopo Sinner (1) e Musetti (7).
Cobolli, come tutti i tennisti professionisti, punta a vincere almeno un titolo importante in carriera, sulla scia dei tennisti e tenniste italiane che hanno vinto uno Slam. Ecco chi sono:
Singolare Maschile
Singolare Femminile
Doppio Maschile
Doppio Femminile
Doppio Misto
L’altezza è un fattore importante nel tennis, potendo influenzare tecnica e strategia di un giocatore, non solo in positivo però. Ad esempio, se è vero che i tennisti particolarmente alti hanno un punto d’impatto più alto sulla battuta e maggiore copertura a rete e potenza nei colpi; contemporaneamente, sono dotati di una minore mobilità e tendono a subire maggiormente lo stress su ginocchia e schiena.
I tennisti più bassi sono generalmente più agili e veloci negli spostamenti, e dispongono di un maggior controllo del corpo nei colpi effettuati in corsa, avendo un centro di gravità più basso.
Tra i giocatori più alti della top 10 ATP ci sono Jannik Sinner, 1,91 metri, e Novak Djokovic, 1,88 metri, che sono anche tra i giocatori più ricchi nel mondo del tennis e nello sport, in generale. Vuoi sapere a quanto ammonta il loro patrimonio e altre curiosità? Allora, continua a leggere.
Fattori fisici e prestazioni
Se ti stai chiedendo quali siano i tennisti più alti del mondo, al momento Reilly Opelka, americano al 78° posto del ranking ATP, è in cima alla classifica con i suoi 2,11 metri. Nella storia del tennis c’è stato solo un giocatore della stessa altezza – Ivo Karlovic, ritiratosi nel 2024 – e solo altri due più alti di 2 metri – John Isner (2,08 m) e Kevin Anderson (2,03 m).
Al momento (giugno 2025) tra i tennisti più forti del circuito, i più alti sono:
Nel tennis maschile moderno l’altezza media è di oltre 1,80 metri e, dunque, i giocatori dagli 1,75 metri in giù vengono considerati bassi.
I tennisti più bassi della storia sono stati Felícissimo Ampon, tennista filippino attivo negli anni ‘40 e ‘50, alto 1,52 metri, e Olivier Rochus (1,68 metri), belga ritiratosi nel 2014, vincitore del Roland Garros nel doppio nel 2004 e arrivato a occupare la 24^ posizione nel ranking ATP.
Attualmente, i giocatori più bassi nella top 100 ATP sono l’argentino Sebastián Báez (39) e il giapponese Yoshihito Nishioka (78), entrambi alti 1,70 metri.
Profili economici e curiosità
Guardando ai risultati ottenuti, al numero di Slam vinti e alla longevità, Novak Djokovic è senza ombra di dubbio il tennista più forte di tutti i tempi e, di conseguenza, quello che, a livello economico, ha accumulato di più in carriera, con i 99 titoli conquistati. Ma, nello specifico, quanto guadagna Djokovic?
A 37 anni, il serbo, diventato professionista nel 2003, ha ricavato esclusivamente con i suoi risultati sportivi 187 milioni di dollari, di cui circa 2,35 milioni solo nella prima metà del 2025. A questi bisogna, però, aggiungere i guadagni derivanti dalle sponsorizzazioni, che si aggirano intorno ai 25-30 milioni di dollari annui e, che insieme al valore di investimenti e proprietà, porta la stima del suo patrimonio complessivo a circa 260 milioni di dollari.
Dove si colloca in questo contesto il patrimonio di Jannik Sinner?
Primo in quanto a guadagni derivanti dai risultati raggiunti nel 2024, pari a circa 20 milioni di dollari (la seconda cifra più alta nella storia ATP), il numero 1 al mondo è a soli 23 anni già l’8° tennista più ricco di sempre, con un patrimonio stimato che si aggira intorno ai 30 milioni di dollari. Parte dei suoi guadagni deriva dalle sponsorizzazioni, il cui importo stimato è di circa 15 milioni di dollari all’anno.
Nel 2025, pur essendo stato fermo per tre mesi, ha già guadagnato (a giugno 2025) oltre 4 milioni di dollari, tra vittoria dell’Australian Open e finali degli Internazionali di Roma e del Roland Garros.
Il merito di tutti questi successi e guadagni va sicuramente anche al team di Jannik Sinner, composto dagli allenatori Simone Vagnozzi e Darren Cahill, che per il loro lavoro hanno ricevuto anche il premio di Atp Coach of the Year Award, per i risultati ottenuti nel 2023.
Vagnozzi, ex tennista italiano, lavora con l’altoatesino da gennaio 2022, quando ha preso il posto di Riccardo Piatti. Cahill, che ha annunciato il ritiro dal ruolo di coach a fine 2025, è un ex tennista australiano, diventato famoso per aver allenato campioni del calibro di Andre Agassi, Lleyton Hewitt e Simona Halep.
Ai due allenatori si affiancano il preparatore atletico Marco Panichi(ex preparatore di Djokovic) e il fisioterapista Ulises Badio, che hanno sostituito, rispettivamente, Umberto Ferrara e Giacomo Naldi alla vigilia dello US Open 2024, per la vicenda della contaminazione involontaria da Clostebol di Sinner.
Da marzo 2025, inoltre, il numero 1 del mondo ha un nuovo manager, Alex Vittur, dell’agenzia AVIMA Sports & Business Management, che ha assunto la guida completa della sua attività fuori dal campo, andando a sostituire, dopo 5 anni, Lawrence Frankopan della StarWing Sports.
Vuoi sapere quando scenderà di nuovo in campo Jannik Sinner e cosa propone il calendario tennistico? Di seguito troverai gli appuntamenti da non perdere, insieme ad approfondimenti e curiosità sul numero 1 del mondo.
La stagione tennistica non si ferma praticamente mai, con tornei (60 in 29 Paesi) che occupano l’intero anno, da gennaio a dicembre, tra Slam, Masters 1000, ATP 500/250 ed eventi per le squadre, come la Coppa Davis. Di seguito troverai i calendari ATP e WTA, e soprattutto i prossimi impegni dello sportivo più amato d’Italia (e non solo), Jannik Sinner.
Se ti stai chiedendo quando gioca Jannik Sinner, l’altoatesino, dopo l’inaspettata eliminazione, ad opera di Alexander Bublik, negli ottavi dell’ATP 500 di Halle, ha appena annunciato di volersi prendere una pausa per ricaricare le sue energie fisiche e, soprattutto, mentali in vista di Wimbledon. Lo Slam inglese, che prenderà il via il 30 giugno, sarà quindi l’appuntamento in cui rivedremo il numero 1 del mondo in azione.
Eccoti elencati i tornei più importanti del 2025, leggi il nostro articolo completo dedicato al Calendario ATP 2025 per approfondirli tutti, anche quelli minori
Gennaio – Inizio stagione
Febbraio
Doha / Rio Open (ATP 500) – 17-23 feb Dubai / Acapulco (ATP 500) – 24 feb-1 mar
Marzo
Indian Wells (ATP Masters 1000) – 5-16 mar Miami Open (ATP Masters 1000) – 19-30 mar
Aprile – Inizio stagione su terra
Monte-Carlo Masters (Masters 1000) – 6-13 apr Madrid Open (Masters 1000) – 23 apr-4 mag
Maggio
Internazionali d’Italia (Masters 1000) – 7-18 mag Roland Garros (Parigi, Slam) – 25 mag-8 giu
Giugno – Inizio stagione sull’erba
Halle / Queen’s (ATP 500) – 16-22 giu Wimbledon (Londra, Slam) – 30 giu-13 lug
Luglio
Toronto (Masters 1000) – 27 lug-7 ago
Agosto
Cincinnati Open (Masters 1000) – 7-18 ago US Open (New York, Slam) – 24 ago-7 set
Settembre Coppa Davis (più città) – 12-14 set
Ottobre
Shanghai (Masters 1000) – 1-12 ott Parigi-Bercy (Masters 1000) – 27 ott-2 nov
Novembre – Chiusura stagione
ATP Finals (Torino) – 9-16 nov Finali Coppa Davis (Bologna) – 18-23 nov
Dicembre
Next Gen ATP Finals (Jeddah) – 17-21 dic
Eccoti elencati i tornei più importanti del 2025, leggi il nostro articolo completo dedicato al Calendario WTA 2025 per approfondirli tutti, anche quelli minori
Gennaio – Inizio stagione Australian Open (Melbourne, Slam) – 12-26 gen
Febbraio Qatar Open (WTA 1000) – 9-15 feb Dubai Championships (WTA 1000) – 16-22 feb
Marzo Indian Wells (WTA 1000) – 5-16 mar Miami Open (WTA 1000) – 18-30 mar
Aprile – Inizio stagione su terra Madrid Open (WTA 1000) – 22 apr-4 mag
Maggio Internazionali d’Italia (WTA 1000) – 6-18 mag Roland Garros (Parigi, Slam) – 25 mag-8 giu
Giugno – Inizio stagione sull’erba Wimbledon (Londra, Slam) – 30 giu-13 lug
Luglio Washington Open (WTA 500) – 21-27 lug
Agosto Montreal (WTA 1000) – 27 lug-7 ago Cincinnati Open (WTA 1000) – 7-18 ago US Open (New York, Slam) – 24 ago-7 set
Settembre China Open Pechino (WTA 1000) – 24 set-5 ott
Ottobre Wuhan Open (WTA 1000) – 6-12 ott
Novembre – Chiusura stagione WTA Finals (Riyadh, WTA 1000) – 1-8 nov
Da quando Jannik Sinner è diventato numero 1 del mondo, l’attenzione sul campione altoatesino è aumentata a dismisura, come capita sempre in questi casi. Tutti vogliono sapere tutto del riservato ragazzo dai capelli rossi, a cominciare dai gesti che compie in campo, come quello di soffiarsi sulle mani.
Continua a leggere per scoprire il motivo di questo e altri rituali, non solo suoi ma anche di altre leggende di questo sport, insieme a routine di allenamento e statistiche.
Storie e aneddoti sugli atleti
Chi ha visto giocare il numero 1 al mondo, senza magari aver preso mai una racchetta in mano, si sarà probabilmente chiesto perché Sinner si soffia sulle mani durante le partite.
La risposta è semplice: Jannik compie questo gesto, innanzitutto, per asciugare il sudore dai palmi delle mani ed evitare, così, che il manico della racchetta diventi scivoloso rendendo difficoltosa la presa.
L'altoatesino, che ha parlato dell’importanza della sensibilità tattile nel tennis, potrebbe soffiarsi sulle mani anche per “recuperare” la sensibilità e, magari, a volte, per abitudine o per smorzare la tensione durante il gioco.
E a proposito di abitudini, Sinner ha dichiarato anche di far rimbalzare la palla cinque volte per il primo servizio e quattro per il secondo.
Il nostro campione non è certamente il primo a compiere questo tipo di gesti e, anzi, nella storia del tennis ci sono stati tanti rituali e forme di scaramanzia che hanno caratterizzato intere carriere di grandi giocatori.
Il più famoso tra questi è sicuramente “Rafa” Nadal, il “re dei tic”, che durante le partite eseguiva sempre una serie di gesti precisi. Prima del servizio, per esempio, lo spagnolo effettuava la stessa sequenza di movimenti: si sistemava i pantaloncini, si aggiustava la maglietta prima sulla spalla sinistra e poi sulla destra, si toccava il naso, poi si sistemava i capelli dietro l’orecchio sinistro, si toccava di nuovo il naso e per concludere si sistemava i capelli dietro l’orecchio destro.
Roger Federer prendeva l'asciugamano dopo ogni punto e Novak Djokovic fa rimbalzare la pallina anche 20 volte prima della battuta.
Tra le donne, Serena Williams indossava calzini fortunati durante i tornei e Maria Sharapova non camminava sulle righe del campo tra un punto e l’altro.
Approfondimenti statistici e curiosità
Dietro alle vittorie di queste leggende del tennis più che rituali ci sono, oltre al talento straordinario, costanza, disciplina e un grande team.
Le squadre dei tennisti di oggi sono solitamente composte da uno o più allenatori, preparatori atletici, fisioterapisti, mental coach e manager, che lavorano insieme per ottimizzare la performance del giocatore.
Sinner definisce spesso la sua squadra come una famiglia e per alcuni il team è un affare di famiglia, come nel caso di Alex Zverev e Stefanos Tsitsipas, entrambi con padre-allenatore.
Tutti, comunque, seguono determinate routine che includono allenamento, alimentazione e supporto mentale fondamentali per rimanere ai vertici di questo sport.
Jannik, per esempio, dedica più tempo alla preparazione fisica che all’allenamento sul campo, cerca di dormire 10 ore a notte e collabora con uno psicologo dello sport per gestire la pressione e rimanere concentrato. Inoltre, per i rituali un po’ più curiosi, ha dichiarato di essere sempre lui a cucinare la sera prima di un incontro.
Novak Djokovic – a 38 anni il giocatore più anziano nella top 10 ATP attuale e l’unico ad essere stato in vetta alla “veneranda” età di 37 anni – segue una dieta a base principalmente di alimenti vegetali e integra yoga, tai chi e meditazione nel suo allenamento.
Una routine che ha sicuramente dato i suoi frutti, considerando i risultati raggiunti dal serbo, il terzo tennista più vincente della storia che, con il trionfo all’ATP di Ginevra nel maggio 2025, ha ottenuto il suo 100° successo (davanti a lui solo Roger Federer a 103 e Jimmy Connors a 109).
Un obiettivo ancora lontano ma sicuramente alla portata del numero 1 del mondo, già sulla buona strada in termini di successi, come dimostra il seguente elenco che comprende i suoi 21 titoli (a giugno 2025).
Tutti i tornei vinti da Sinner
Australian Open: 2024, 2025 US Open: 2024
Torino: 2024
Canadian Open (Toronto): 2023 Miami Open: 2024 Cincinnati Open: 2024 Shanghai Masters: 2024
Washington Open: 2021 China Open (Pechino): 2023 Vienna Open: 2023 Rotterdam Open: 2024 Halle Open: 2024
Sofia Open: 2020, 2021 Great Ocean Road Open (Melbourne): 2021 European Open (Anversa): 2021 Umag (Croazia Open): 2022 Montpellier Open Sud de France: 2023
Málaga: 2023, 2024
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la terra rossa si adatta ai giocatori bravi a difendere, come Alcaraz il cemento favorisce i tennisti più completi, come Sinner e Djokovic l’erba è ideale per gli atleti dal gioco veloce e dal servizio forte, come Medvedev e Alcaraz.
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